Pubblicato su “La Giornata Tipo” il 16 settembre 2020.
21 luglio 1969 ore 02:56 UTC (71 m s.l.m.), Gaia
Elgin Baylor è sicuramente sveglio in qualche stanza della sua casa, forse sta riposando. Fa caldo e la notte fatica ancora a prendere sonno nonostante siano passati più di due mesi da quell’infausto 5 maggio 1969, giorno in cui i Boston Celtics si sono nuovamente confermati campioni NBA e questa volta nel modo più doloroso.
In gara 7 proprio a Los Angeles, di due punti soltanto.
A nulla vale la parziale soddisfazione di Jerry West nel vedersi nominato MVP delle finals, nonostante non ne sia uscito vittorioso alla pari dei suoi compagni di squadra.
E con quella sconfitta della stagione 1968-’69 nel frattempo sono arrivate a sette. Sono sette, appunto, le finali che i Lakers di Baylor, da alcuni anni anche trasferiti a Los Angeles, arrivano a giocarsi sempre contro i Boston Celtics e altrettante sono le sconfitte. Ormai non rientra più neanche nella sfera dello sport e del basket giocato ma in quello mistico della maledizione esoterica, come se su di loro, su quella squadra e su quel manipolo di uomini, aleggi una perenne sorta di malocchio e un nero destino di sconfitta.
A quell’ora via radio e via cavo stanno già trasmettendo la diretta dell’allunaggio. Gli australiani sono i primi a vedere quelle immagini sgranate rimaste poi nella storia, seguiti a ruota da tutti gli altri abitanti della terra e quasi ultimi quelli di tutta la costa pacifica Statunitense e Canadese.
In differenti momenti milioni di persone guardano le stesse immagini dei primi esseri umani a camminare sulla Luna ma Baylor forse sta pensando ancora a un piccolo dettaglio rimasto dormiente nella sua coscienza. Bill Russell e Sam Jones, due dei giocatori più rappresentativi dei Celtics, subito dopo l’ultima finale vinta si sono ritirati dal basket giocato.
Forse è la volta buona, pensa.
L’etica dello sportivo fa sempre emergere un sottile e vago senso di colpa quando crede che la vittoria arrivi solo perché gli avversari cominciano piano piano a perdere pezzi per strada, per età o per sfortuna. Ma anche queste due variabili fanno parte del gioco e quindi, se non ci sono alternative, ben venga il fatto che a partire dalla successiva annata sportiva i Celtics non siano più QUEI Celtics, senza i due pilastri difensivi che hanno dato vita alla dinastia degli undici titoli NBA vinti negli ultimi tredici anni.
Finalmente, con molta probabilità si trova a riflettere tra sé e sé Baylor, è dunque arrivato il tempo dei Los Angeles Lakers. Non si può più sbagliare.
Forse.
Continua […]
Elgin Baylor: ad un passo dal sogno – La Giornata Tipo – 16 settembre 2020